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Muffa sui muri e negli angoli del soffitto del bagno: come si crea e come eliminarla.

21/8/2017

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Muffa su muri e soffitti

Guida completa a come eliminare la muffa

In molti dei nostri bagni e delle nostre cucine appaiono dei punti neri negli angoli dei soffitti. Si tratta di piccole colonie di muffe: anche negli edifici sani e privi di altri problemi di umidità questi fenomeni possono verificarsi, purtroppo non si tratta solo di un problema estetico, ma bensì igienico. Le spore delle muffe sono infatti fra le cause di numerosi malesseri che interessano le vie respiratorie.

PERCHE' SI FORMANO LE MUFFE NEGLI ANGOLI? ​

L'aria presente nelle nostre case presenta al suo interno dell'umidità. Generalmente questa umidità è allo stato gassoso, ma, se questa è presente in grandi quantità, o se le temperature delle superfici sono particolarmente basse questa umidità condensa e si trasforma in acqua. L'esempio noto a tutti è la condensazione del vapore acqueo sulle vecchie finestre a vetro singolo nel periodo invernale. Il caso tipico si verificava nelle nostre cucine, dove l'acqua della pasta bollendo aumentava il contenuto di vapore nell'aria e questo condensava in prossimità di una superficie particolarmente fredda: il vetro.
La temperatura alla quale il vapore si tramuta in acqua e condensa è denominata temperatura di rugiada. In condizioni ottimale le nostre case dovrebbero avere una temperatura dell'aria di 20 °C è un'umidità relativa inferiore al 60%, in questi casi la temperatura di rugiada è di poco superiore ai 17°C. E' importante avere una temperatura dell'aria non troppo bassa poiché l'aria calda è in grado di contenere molta più umidità dell'aria fredda! 
Può però accadere che anche con queste condizioni, alcune parti dell'edificio scendano al di sotto della temperatura di rugiada nel periodo invernale. Ciò può essere causato da un cattivo isolamento o da un punto in cui la presenza dei materiali isolanti è disomogenea o interrotta, si tratta dei cosiddetti ponti termici.
È il caso degli angoli dei nostri bagni e delle nostre cucine. In corrispondenza degli spigoli sovente si ha la giunzione di pilastri e travi in cemento armato, che hanno un valore di conducibilità molto elevato e risultano quindi particolarmente disperdenti. Inoltre, per un'errata prassi costruttiva, sino agli anni '90 si tendeva a isolare i muri, ma non la struttura in cemento armato, creando per l'appunto numerosi ponti termici. Ad aggravare la situazione di bagni e cucina è inoltre l'elevata presenza di umidità dovuta al loro utilizzo.
Quando la polvere presente nelle nostre case, anche nella più pulita, trova una superficie umida riesce ad attecchire creando così il microclima idoneo allo sviluppo dei batteri e alla futura prolificazione delle colonie di muffe.

COME RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA MUFFA?
1)  LE REGOLE BASE

Come abbiamo visto la muffa si forma una volta che all'interno del locale ci sono due condizioni sfavorevoli: temperature al di sotto del punto di rugiada ed elevati quantitativi di umidità.
E' quindi ovvio che le prime attenzioni da prendere sono le seguenti:
- mantenere la temperatura dell'aria del locale attorno ai 20°C, non scendere al di sotto dei 18°C
- mantenere un tasso di umidità relativa al di sotto del 65%
Se per la temperatura il nostro corpo è molto sensibile, lo è meno per l'umidità. E' quindi bene dotarsi di un termoigrometro con indicatore di temperatura ed umidità relativa; ne esistono di numerosi versioni, alcuni hanno anche una funzione di allarme che ci indica quando la soglia del 60% viene superata. Si tratta di strumenti a basso costo (15-25 €), che possiamo acquistare su internet.
E' bene collocare questi strumenti in una posizione che non sia troppo vicina alla doccia e a superfici fredde (muri esterni e finestre), in modo che ci fornisca un valore medio e non alterato.
Per casi più complessi il semplice termoigrometro non è sufficiente, è bene ususfruire di una consulenza esperta e di appositi datalogger.
Quando l'umidità è troppo elevata apriamo le finestre per ricambiare l'aria e il gioco è fatto, in breve tempo il tasso di umidità si abbasserà. Attenzione, esistono buone prassi anche per aprire le finestre! Consulta la nostra guida e guarda il video tutorial, scoprirai come aprire le finestre senza disperdere troppo calore!

COME RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA MUFFA?
2)  LE SOLUZIONI TEMPORANEE

Esistono diversi sistemi efficaci per rimuovere temporaneamente le muffe. Si va dai "rimedi della nonna", come l'ammoniaca, sino ai ben più efficienti prodotti specifici reperibili presso i colorifici.
- L'ammoniaca uccide le spore grazie al suo PH basico, ma una volta che la superficie è pulita, se le condizioni del locale non sono mutate si torneranno ad avere fenomeni di condensazione e presto riappariranno le spore, generalmente in inverno, poiché le temperature sul ponte termico del bagno precipitano e raggiungono il punto di rugiada.
- I prodotti antimuffa, oltre a eliminare la muffa ne prevengono la formazione. Attraverso specifici composti rendono l'area trattata inospitale alla prolificazioni delle spore. Si tratta anche in questo caso di rimedi temporanei che richiedono il ripetersi stagionale dei cicli di trattamento.
ATTENZIONE: quando si utilizzano questi prodotti è fondamentale attenersi alle istruzioni, rispettare i tempi di azione dei prodotti e lasciare aeare i locali prima di soggiornavi. 
Sia con l'ammoniaca che con i prodotti antimuffa, prima di rimuovere le spore a seguito del trattamento bisogna accertarsi che queste siano morte (lo si vede poichè cambiano di colore e divengono secche e grigie), se non si ha questa attenzione e le strofiniamo anzitempo sparpagliamo spore nell'ambiente. Le spore, come i semi, possono rimanere inerti per lunghi periodi, ma quando trovano una condizione climatica favorevole iniziano a propagarsi. Il risultato? Al prossimo inverno avremo un problema molto più ampio da affrontare poiché le spore potrebbero aver colonizzato altri locali e/ altre pareti.

COME RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA MUFFA?
3)  LE SOLUZIONI DEFINITIVE

Le soluzioni definitive sono di due tipologie: attive e passive.
- le soluzioni attive prevedono un controllo della qualità dell'aria e della sua umidità attraverso un miglioramento della ventilazione. Si tratta di sistemi attivi poiché hanno un costo di gestione dovuto ai loro consumi elettrici. I vecchi sistemi di ventilazione forzata sono oramai obsoleti, portavano infatti a grandi dispersioni termiche dell'edificio. Oggi la prassi è quella di adottare sistemi con un recupero del calore dell'aria estratta attraverso uno scambiatore che cede il calore all'aria in ingresso, si tratta dei sistemi di Ventilazione Meccanica Centralizzata (VMC). Questi sistemi possono essere puntuali o centralizzati. Se il loro utilizzo è estremamente semplice, lo è meno il loro dimensionamento e la scelta della loro collocazione, per questo è bene rivolgersi al nostro esperto per richiedere informazioni.  
- le soluzioni passive sono le più interranti. Attraverso l'utilizzo di appositi materiali ad alta igroscopia si mantengono le superfici interne asciutte e si evita la formazione delle muffe all'origine. I materiali igroscopici funzionano come delle spugne in grado di assorbire l'umidità dell'aria e di restituirla quando l'ambiente diviene secco. Il loro ciclo di assorbimento può essere plasmato su un intero arco stagionale, rendendoli estremamente versatili ed efficienti. La loro posa può riguardare un intera parete (cappotto interno), oppure la sola area dove si verifica il problema.

La risoluzione dei fenomeni di condensa e muffa non è però una questione semplice,richiedete una consulenza esperta per risolvere il problema.
Lo studio Ahora Architettura , specializzato in efficienza energetica, offre servizi di consulenza in grado di farmi risparmiare tempo e denaro, evitando improvvisazioni ed errori.

Contattati per richiedere un preventivo, Ti verranno fornite indicazioni professionali, mai generiche, ma mirate al tuo specifico problema.

architetto Stefano BRUNO - Consulente CasaClima
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Muffa e umidità dietro mobili, armadi, divani ?

1/12/2014

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Muffa dietro mobili

UMIDITA' E MUFFA DIETRO ARREDO, MOBILI e DIVANI

In casa a volte può capitare di avere brutte sorprese...come spostare armadi, nobili o divani e scoprire che sul muro verso il quale erano appoggiati c'è dell'umidità o addirittura della muffa ! 
Ma perchè si verifica tale fenomeno? 
L'aria è in grado di contenere una determinata quantità di vapore acqueo, ma non si tratta di un valore preciso, bensì di un valore variabile al seconda della temperatura. Più l'aria è calda, più vapore acqueo può contenere. Se noi raffreddiamo dell'aria il vapore acqueo si aggregherà sempre più sino a condensare trasformandosi in gocce d'acqua. 
Il fenomeno è noto a tutti; pensate alla lattina di bibita ghiacciata, sulla quale immediatamente si forma condensa a contatto con l'aria calda estiva!  Oppure - esempio ancor più calzante - ai vetri che si appannano mentre si cucina la d'inverno: in questo caso, l'aria della casa è molto calda e umida e quando lambisce le superfici fredde dei vetri non riesce più a trattenere tutto il vapore e...condensa. Lo stesso fenomeno può avvenire su qualsiasi superficie fredda: pareti, angoli e qualsiasi punto non isolato...i famosi ponti termici! 
Se le nostre pareti non sono ben isolate e se il ricambio d'aria non è adeguato, mettere mobili, armadi o divani davanti a delle superfici già di per sé fredde può essere deleterio. Tali arredi rappresentano uno strato "isolante", generalmente infatti sono di legno e contengono vestiti, oppure sono addirittura "costruiti" con materiali isolanti, si pensi ai divani! Rappresentano quindi degli ostacoli che riducono il passaggio dell'aria calda...dietro a loro non si avrà dunque la temperatura della stanza, ma si misureranno alcuni gradi in meno... ahimè proprio a contatto con superfici fredde come quelle di un muro esterno mal isolato! In breve tempo sull'umidità che si genererà attecchirà il pulviscolo presente in ogni ambiente che genererà le future muffe. 
Vi sono alcune regole universalmente valide, come non addossare gli arredi alle pareti , ma lasciare sempre un intercapedine d'aria di almeno 5-10 cm, e aerare generosamente i locali, specie dopo aver cucinato o aver fatto la doccia...ma per il miglioramento del comfort è spesso utile intervenire direttamente sulla struttura.

Il sopralluogo di un consulente energetico permette di valutare i fenomeni e di optare per gli interventi maggiormente efficaci e risolutivi, senza disperdere tempo (e denaro) in tentativi "fai da te".

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architetto Stefano BRUNO - Consulente CasaClima
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Taglio termico isolamento in intercapedine

29/9/2014

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Spogliatoio campo calcetto

TAGLIO TERMICO IN TERCAPEDINE


L' isolamento in intercapedine, fra due muri in mattoni forati, è  ancora oggi la tecnologia più adottata dalla maggioranza delle imprese edili. Tale sistema costruttivo necessita di un studio particolarmente approfondito dei ponti termici, poichè - rispetto al cappotto - vi sono alcuni nodi irrisolti come ad esempio l'attacco a terra della muratura.
Nel caso in esame il primo corso di mattoni del muro verso l'esterno è stato realizzato in blocchi di calcestruzzo alveolato altamente isolanti in modo da ridurre il più possibile le dispersioni creando una continuità fra i pannelli di poliestirene posti all'interno dell'intercapedine e i futuri pannelli di XPS che verranno posti orizzontalmente lungo il marciapiede esterno. (l'edificio è isolato sottofondazione, la platea risulta così essere completamente rivestita di materiale isolante).
Particolare attenzione va inoltre posta all' isolamento dei pilastri, in questo caso rivestiti  da pannelli in poliuretano (maggior potere isolante rispetto al polistirene) di 5 cm.

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architetto Stefano BRUNO - Consulente CasaClima
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LA CASA SUL POLISTIROLO - ISOLARE SOTTO LE FONDAZIONI

16/1/2014

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Isolare sottofondazione Casa Clima

ISOLARE LE FONDAMENTA


Isolare sottofondazione è una soluzione costruttiva ancora poco diffusa in Italia che garantisce risultati eccellenti di isolamento senza pregiudicare la stabilità della costruzione, anzi ne migliora le qualità di resistenza ai fenomeni sismici.
Si può procedere mediante l'utilizzo di diverse tecniche costruttivo, le principali sono mediante l' utilizzo di vetro cellulare sfuso compattato oppure gettando le fondazioni su una platea di pannelli di XPS ad altissima resistenza a compressione.
Nel nostro esempio - la realizzazione di una CasaClima classe A si è optato per l'isolamento in XPS: seguiamo il procedimento.
Si prepara il terreno rimuovendo lo strato vegetativo e successivamente si provvede alla compattazione dell'area mediante un rullo. In una seconda fase vengono stesi due strati di gaia con diversa granulometria: più grossolano il primo e più fine il secondo. Ogni strato viene compattato.  Sulla ghiaia viene steso un getto di magrone avente la funzione di rendere il complanare e pulita l'area di lavoro, su di esso si è steso un telo in PE con particolare attenzione alla nastratura in corrispondenza delle sovrapposizioni. Il telo, resistente ed impermeabile, ha la duplice funzione di impedire fenomeni di umidità di risalita ed ovviare con una soluzione a basso costo all'eventuale presenza di gas radon. 
Per isolare la struttura si sono posti delle lastre in XPS ad alta densità e con un'eccellente resistenza a compressione fra loro battentate. Su di queste è stato posto un telo in tessuto-non-tessuto per impedire all'acqua del getto di colare fra le giunte del materiale influendo , anche solo sensibilmente, sulla conducibilità del materiale. Una volta realizzati i ferri si è infine provveduto al getto della platea.
Nel progetto si è scelto di non eccedere nell' isolamento del pavimento controterra, privilegiando maggiori spessori nel tetto e nelle murature: un'eccessivo isolamento può infatti rivelarsi inefficace in estate, quando un pò di freschezza proveniente dal terreno può tornare utile per impedire fenomeni di surriscaldamento.

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architetto Stefano BRUNO - Consulente CasaClima

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Isolamento sottotetto: come risolvere i ponti termici

13/11/2013

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ISOLARE IL SOTTOTETTO RISOLVENDO I PONTI TERMICI


Isolare i sottotetti è un intervento che può portare a grandi risparmi economici a fronte di spese di modesta entità, specie se si tratta di vani non frequentati e nei quali si ha possibilità di stendere materassini morbidi. Le caso dell'esempio sono stati posati tre strati da 5 cm di fibra di vetro rivestita da carta Kraft (in modo da mantenere pulita la superficie esterna). Come in tutti gli interventi è però fondamentale la cura dei dettagli per non limitare o addirittura vanificare il lavoro svolto. Oltre alla cura della posa del materiale isolante è fondamenta individuare e risolvere eventuali ponti termici che rappresenterebbero importanti canali di dispersione e potrebbero portare all'insorgere di fenomeni di condensa interna.

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architetto Stefano BRUNO - Consulente CasaClima
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Isolamento cassonetti tapparelle

26/10/2013

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Isolamento cassonetti tapparella

ISOLARE IL CASSONETTO DELLE TAPPARELLE

Isolare casa è uno dei migliori investimenti possibili, sovente si è però frenati dai costi iniziali. Esistono però interventi a basso costo che permettono buoni risultati. È il caso del sistema di isolamento per cassonetti presentato nella fotografia.
Grazie ad un materassino flessibile in poliestirene, fissato con schiuma poliuretanica si possono ridurre spifferi e dispersioni termiche, migliorando contemporaneamente l' isolamento acustico dell'ambiente interno.
Facile da posare e da rimuovere in caso di manutenzione è una soluzione ideale per gli edifici esistenti, con questo sistema è inoltre possibile realizzare un isolamento del cassonetto fai dai te,  grazie alla semplicità della posa.

ALCUNE ATTENZIONI PER ISOLARE I CASSONETTI DELLE TAPPARELLE


Vi sono però alcuni trucchi e attenzioni da rispettare:
1) il vano del cassonetto va previamente ispezionato. Eventuali fori verso l'intercapedine del muro o verso l'esterno vanno sigillati. Vi consigliamo di utilizzare una schiuma poliuretanica elastica, tipo quelle utilizzate per la posa degli infissi.
2) Prima di posare il materassino ondulato, isolare con appositi pannelli anche le superfici laterali e la parte inferiore del cassonetto. E' fondamentale che l'isolamento sia continuo e privo di punti deboli!
3) LA TENUTA ALL'ARIA ! Una volta posato il materassino ondulate sigillare le giunzioni fra questi e gli isolamenti perimetrali (spallette laterali e isolamento inferiore). E' fondamentale che il cassonetto abbia una elevata tenuta all'aria: un cassonetto isolato ma con spifferi serve a poco/nulla! 
Potete utilizzare appositi nastri adesivi oppure nuovamente ricorrere a delle schiume poliuretaniche. Questa attenzione fondamentale farà però si che in caso di manutenzione della tapparella si debba tagliare il materassino per ispezionarla...mettetelo in conto! Lo risigillerete nuovamente successivamente.

Anche per interventi apparentemente semplici come quello illustrato è però utile richiede il parere di un architetto consulente energetico: a seconda della tipologia dei cassonetti e delle tapparelle presenti può essere utile ricorrere ad altre tipologie di isolamento e/o ad altri materiali.
In casi di interventi di isolamento più corposi è inoltre sovente necessario ricorrere alla posa di nuovi cassonetti pre isolati.
La figura del consulente energetico non deve essere vista come un costo aggiuntivo, ma bensì come un parere tecnico con ampie vedute e svincolato da interessi commerciali che permette all'utente finale di affrontare l'intervento più idoneo ottimizzando al meglio l'investimento iniziale.

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architetto Stefano BRUNO - Consulente CasaClima
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Ponti termici, cosa sono e quanto incidono?

16/2/2013

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Calcolo dei ponti termici

I PONTI TERMICI

Tutti ne parlano, ma restano un mistero. In parole semplici il ponte termico è un canale preferenziale per l'uscita del calore dalle nostre abitazioni: un pò come un foro per un secchio pieno d'acqua. L'esempio del secchio è utile a comprendere anche la loro importanza: un foro può anche essere piccolo, ma da li esce continuamente acqua in forte pressione, per mantenere lo stesso quantitativo di liquido nel secchio siamo tenuti a riempirlo in continuo. Anche per le nostre case è così, più ponti termici abbiamo più dovrà lavorare la nostra caldaia. I ponti termici non sono però un mistero: sono individuabili, calcolabili e sovente risolvibili. Conoscerli e poterli ridurre può inoltre evitare spiacevoli episodi di condense e muffe specie nelle riqualificazioni energetiche.
La buona progettazione e l'assistenza di un consulente energetico sono la strada migliore, per questo lo studio Ahora Architettura si è dotato di un nuovo software all'avanguardia per il calcolo e la diagnosi dei ponti termici e l'analisi dei flussi di calore, un grande aiuto per il professionista e nessuna brutta sorpresa di muffa  per il committente. 

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architetto Stefano BRUNO - Consulente CasaClima
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