AHORA ARCHITETTURA
  • LO STUDIO
    • CHI SIAMO
    • IL NOSTRO STILE
    • FILOSOFIA
  • PROGETTI
    • progettazione architettonica
    • riqualificazioni energetiche
    • lavori pubblici
    • studio d'interni
    • concorsi - studi fattibilità
    • altri lavori
  • CASACLIMA
    • Che cos'è una CasaClima
    • Cantiere CasaClima
    • CasaClima R Bussoleno
    • Casaclima A - Bruino
    • CasaClima A - Almese
  • SERVIZI
    • Architettura di montagna
    • Risparmio energetico
    • Certificazione energetica
    • Diagnosi energetica
    • Muffa & condense
    • Detrazioni fiscali
    • Convegni e conferenze
  • Contatti
  • Blog

Insufflaggio: vantaggi e svantaggi di isolare in intercapedine

2/12/2013

90 Comments

 
Numerosi edifici esistenti, realizzati tra gli anni ’50 e i nostri giorni, presentano una comune tipologia costruttiva, caratterizzata da murature perimetrali realizzate con una doppia fila di mattoni separati da un’intercapedine d’aria. Sovente tale intercapedine è priva di isolamento o risulta debolmente isolata, con pannelli in fibra di vetro o, nel caso di costruzioni più recenti, con pannelli in polistirene.

Insufflaggio

Fra gli interventi di miglioramento energetico, da qualche tempo si è diffuso l’insufflaggio, ovvero l’isolamento delle intercapedini perimetrali con l’iniezione di materiali isolanti sfusi al loro interno. L’intervento prevede, nella sua fase preliminare,  la sigillatura di eventuali fori (fra i cassonetti ospitanti le avvolgibili e l’intercapedine stessa) e   successivamente l’insufflaggio del materiale isolante attraverso fori praticati nel muro, a una distanza di circa un metro l’uno dall'altro e a circa 30-40 cm dal solaio superiore.
L’intervento può essere eseguito operando sia internamente che esternamente: il risultato è tecnicamente analogo, ma ognuna delle due prassi presenta pregi e difetti; ad esempio il lavorare dall’interno evita l’uso di ponteggi e salvaguarda le facciate dai fori (si pensi alle murature in paramano o con intonaci difficilmente riproducibili); d’altro canto si dà vita a un cantiere piuttosto invasivo poiché interesserà tutti i locali!
Da un punto di vista energetico l’ insufflaggio può comportare anche considerevoli risparmi economici, soprattutto se abbinato ad altri interventi, quali l’isolamento del sottotetto o la sostituzione di vecchi infissi. Non è però possibile quantificare il tempo di ritorno dell’investimento e il risparmio annuale, se non attraverso una diagnosi energetica eseguita preventivamente sul fabbricato in esame.

Detrazioni fiscali

L’intervento può rientrare fra quelli soggetti alla detrazione fiscale del 65%, a patto che si raggiungano valori di isolamento tali da soddisfare i requisiti minimi richiesti: a tal proposito vengono in aiuto le intercapedini aventi maggiore spessore, che possono ospitare quindi maggiori quantità di isolante, oppure la scelta di materiali particolarmente prestanti dal punto di vista dell’isolamento. E’ bene perciò richiedere preventivamente ad un tecnico una valutazione dell’intervento; si tratta di analisi semplici e che richiedono brevi tempi di svolgimento.

Materiali

Possono essere insufflati diversi tipi di isolanti sfusi: i più noti sono la cellulosa, ricavata dalla carta di giornale e l’ EPS bianco in granuli (polisiterne), ma si possono anche insufflare materiali isolanti di origine minerale, come la perlite, l’argilla espansa, la fibra di vetro in noduli.
Ognuno di questi materiali ha pregi e difetti: variano le capacità isolanti, i costi, la stabilità nel tempo e l’ impatto sull’ ambiente, a seconda della materia prima e dei processi produttivi richiesti.
Lasciamo l’analisi dei materiali isolanti a successive trattazioni.
No alle improvvisazioni

Il grande vantaggio dell’insufflaggio è indubbiamente rappresentato dal costo contenuto rispetto ad un isolamento esterno (cappotto), ma porta con sè alcune problematiche di non poco conto.
A differenza dell’isolamento esterno, l’isolamento in intercapedine può accentuare o addirittura creare dei ponti termici che prima non erano presenti nella costruzione.  Isolando nelle intercapedini, creiamo di fatto una discontinuità all’ interno della parete, dove avremo parti fortemente isolate affiancate a porzioni di muratura per nulla o debolmente protette: tali punti (pilastri perimetrali, sottofinestre, cassonetti, solette intermedie) divengono dei ponti termici, ovvero delle aree dove il calore e l’umidità interna si “concentrano” per uscire verso l’esterno. Il problema dei ponti termici è che, purtroppo, da molti vengono visti in termini di superficie: “è solo un pilastro sull’intero muro, cosa sarà mai?!”  
In realtà il comportamento è analogo a quello dell’acqua in un secchio che presenta un  foro: il secchio perde proprio di lì e più piccolo è il foro, maggiore è la pressione dell’acqua che esce!
Inoltre, come si vede dalla figura 1, se alla superficie del muro sottraiamo tutte le superfici non tecnicamente isolabili, l’area isolata viene pesantemente ridotta; ciò non rende vano l’intervento, ma ne riduce i risultati.
I ponti termici non significano solo dispersioni, ma anche superfici fredde all’interno dell’edificio: lì l' umidità presente nella stanza può condensare (così come avveniva con i vetri singoli degli infissi); pur non verificandosi evidenti fenomeni di condensa, si possono generare fenomeni di muffa; come accade nei bagni di molte case, anche se poco isolate.
Tali fenomeni possono comparire più spesso a seguito degli insufflaggi: sulle superfici dei pilastri, nelle sottofinestre o sulle spalline delle finestre.
Trattandosi però di situazioni prevedibili e calcolabili prima dell’intervento attraverso semplici simulazioni, normalmente si evita la formazione di muffe raggiungendo temperature superficiali – in presenza dei ponti termici - superiori ai 17°C. (figura 2).
Per ovviare a queste spiacevoli situazioni, è bene arieggiare maggiormente l’edificio isolato ed evitare eccessivi carichi di umidità interna (es. asciugatura dei panni). Qualora l’areazione manuale sia di difficile gestione, si può ricorrere alla ventilazione meccanica controllata, che però comporta costi aggiuntivi.

Un’ultima attenzione deve essere posta in fase di sopralluogo: molte intercapedini sono “intasate” dal materiale isolante - posato ai tempi della costruzione-  che si è mosso oppure, caso peggiore, da materiale di cantiere che negli anni passati si aveva l’abitudine di gettare in intercapedine. Non escludiamo, specie per interventi di una certa entità, un’analisi dell’intercapedine attraverso una micro-camera o con una meno invasiva termografia.  In presenza di questi ostacoli, è fondamentale ricorrere a materiali isolanti molto scorrevoli che possono introdursi in modo omogeneo senza creare dei “tappi” nella struttura.

Conclusioni

Questa tecnica di isolamento ha un buon rapporto costi/benefici; non è risolutiva quanto l’isolamento esterno (cappotto) sia in termini di risparmio energetico, sia in termini di comfort (si avranno infatti superfici con diverse temperature, fattore avvertibile con disagio da chi vi abita); necessità di  attenzioni semplici, ma fondamentali durante l’intervento e ad opera eseguita.


Come operare
  1. Richiedere un sopralluogo da parte di un professionista per:
-          valutare la bontà e l’effettiva priorità dell’intervento di insufflaggio - diagnosi energetica -
-          considerare la possibilità di accedere alle detrazioni fiscali del 65%
-          scegliere il materiale isolante idoneo.

  1. Informarsi presso l’ufficio tecnico comunale sulla pratica edilizia da presentare (normalmente una Comunicazione Inizio Attività Asseverata a cura di un tecnico della DGR 46 - 11968)
  2. Richiedere i preventivi alle imprese specializzate, sulla base delle indicazioni fornite dal professionista attraverso un  breve capitolato.
  3. Se l’intervento rientra nelle detrazioni fiscali del 65%, alla fine dei lavori richiedere al professionista abilitato la redazione dell’ Attestato di Certificazione Energetica.
  4. Se si ha diritto alle detrazioni fiscali del 55% il tecnico incaricato deve provvedere all’invio on-line all’ENEA della pratica, mentre il proprietario dovrà adempiere ai pagamenti tramite appositi bonifici (si ricorda che sono detraibili anche le spese professionali).
punti deboli dell'insufflaggio
Ponti termici nei lavori di insufflaggio
Contattaci per avere maggiori informazioni

architetto Stefano BRUNO - Consulente CasaClima
AHORA Architettura: progettiamo sostenibile perchè pensiamo sostenibile.
90 Comments
MARCELLO LASTILLA
5/8/2017 04:33:55

grazie per le delucidazioni circa l'isolamento di una parete esterna esposta a nord, ma vorrei anche sapere come sia possibile isolare un sottotetto inaccessibile dall'esterno e quindi chiuso a qualsiasi accesso, se non attraverso fori distribuiti lungo il suo perimetro. Grazie per la risposta

Reply
Christine Schneider link
16/8/2017 15:43:52

In tetti accessibili solo dall'esterno (formato da cunicoli a volte non accessibili e in alcuni punti talmente bassi da non essere percorribili, come ad esempio nel caso di un tetto a murici e tavelloni), si può intervenire con un foro dal tetto oppure entrando dall'alto se l'altezza lo permette stendendo un tappeto dello spessore desiderato (consigliato 25-30cm per ottimizzare la prestazione/risparmio). Ecco un depliant esplicativo che ho trovato utile a proposito. http://it.climacell.com/images/downloads/Download_italia/depliant_sottotetto.pdf

Reply
ahoraarchitettura link
16/8/2017 15:48:09

Buongiorno, per rispondere in modo approfondito alla sua domanda la invitiamo a fornirci maggiori informazioni in merito all'edificio. Ci inoltri una mail a info@ahoraarchitettura.it allegando alcune foto dello stabile.
Grazie ancora e buona giornata,
arch. Stefano BRUNO

Reply
Mansueto Franco link
17/2/2018 12:58:19

Buongiorno chiedo un vostro consiglio il mio appartamento anno di costruzione 2008 esposto a nord presenta su tutta la facciata umidità e L 8% di acqua nei muri interni con il mio ingegnere abbiamo analizzato le facciata dove non vi era nessuna coibentazione interna dopo due anni di trattativa avvocato ditta costruttrice siamo riusciti ad avere il tipristino dei ponti termici pilastri e travi con pannelli di polistirolo anche se io optavo per il suffragio delle pareti . Secondo voi riusciremo a risolvere il problema ?

angelo zanfardino
26/9/2017 09:13:11

salve , mi hanno consigliato d effettuare un insufflaggio di resina ureica espansa x un intervento su una muratura da realizzare.
Ma nessuno mi ha saputo dire se questo tipo di materiale può essere tossico per la salute di chi vive in casa

Reply
ahoraarchitettura link
26/9/2017 13:51:12

Buongiorno,
in linea di massima qualsiasi prodotto insufflato, se la posa è a regola d'arte, non è in contatto con l'ambiente interno, ma è "sigillato" all'interno delle due murature. Murature e intonaco impediscono ad eventuali sostanze nocive di entrare negli ambienti abitati, rendendo di fatto innocuo il materiale. La resina ureica di per sè è composta da urea (sostanza irritante in alcuni soggetti) e formaldeide (sostanza che se presente in quantità è irritante e cancerogena). Non si tratta quindi di un prodotto privo di controindicazioni. Se il suo utilizzo può essere accettabile in alcune particolari ristrutturazioni, laddove sarebbe difficile isolare con altri materiali non espandenti, mi sento di sconsigliare il suo utilizzo in una nuova costruzione. Esistono infatti numerose valide alternative.
Grazie e buona giornata,
Stefano BRUNO

Reply
Giorgio
10/10/2017 06:30:44

Salve, Cosa consiglierebbe tra l'insufflaggio di cellulosa e quello di poliuretano espanso?

Reply
Toni
12/10/2017 10:30:16

Buongiorno,
vorrei sapere riguardo l'insufflaggio delle pareti esterne, se è meglio la lana di vetro o il poliuretano (proiettato liquido che asciuga in poco tempo).
Grazie

Reply
Stefano Bruno link
12/10/2017 10:46:13

Buongiorno,
i due materiali hanno caratteristiche decisamente diverse, ognuno hai suoi pregi ed i suoi difetti.
Fra i pregi della lana di vetro vi sono il miglior comportamento acustico, il miglior isolamento estivo, oltre che termico ed una sua maggiore sostenibilità. Il poliuretano da parte sua ha un miglior potere isolante (richiede quindi di spessori minori), e un costo probabilmente inferiore. Dipende quindi molto dalla tipologia del suo edificio, dalla sua collocazione geografica e dalle sue esigenze personali. Se desidera un approfondimento il nostro studio si occupa di consulenze su misura per casi come il suo. Ci contatti alla nostra mail: info@ahoraarchitettura.it
Grazie e buona giornata,
Stefano BRUNO

Reply
Maria Rosa
21/10/2017 19:43:15

Buon giorno
per isolamento termico in una villetta mi anno consigliato
l'insuffliaggio ma quale scegliere per avere miglior risultato? fibra di cellulosa Thermoflok o poliuretano
Grazie Maria Rosa

Reply
ahoraarchitettura link
23/10/2017 08:38:07

Buongiorno Maria Rosa, per una prima analisi può fare riferimento alla mia risposta precedente. Per avere maggiori informazioni la prego di contattarmi tramite mail. Conoscendo le caratteristiche della muratura ed approfondendo il problema (indicazioni geografiche, orientamento...) è possibile fornire una risposta calata sulle sue esigenze in modo preciso. Grazie molte per il suo interessamento

Reply
Assicurare casa link
23/10/2017 22:09:09

Ridurre le dispersioni termiche è fondamentale, ottimi consigli. Altrettanto fondamentale è stipulare una buona polizza assicurativa.

Reply
ahoraarchitettura
23/10/2017 23:28:37

Ciao Assicurare casa, il tuo è certamente un buon consiglio...ma poco attinente con questo post! La prossima volta ricordati che i lettori non hanno piacere di incontrare messaggi inappropriati.

Reply
Enzo
3/11/2017 14:21:37

In fase di completa ristrutturazione (abitazione priva di arredi) i ponti termici che si creano sulle strutture di c.a. con l'insufflaggio nell'intercapedine perimetrale, l'inconveniente si può eliminare rivestendo tali strutture (nella parti raggiungibili) con adeguato isolante?
Trattandosi di attico la copertura piana si può isolare solo dall'interno (controsoffitto)? Grazie

Reply
ahoraarchitettura link
4/11/2017 12:38:48

Buongiorno, l'attenuazioni dei ponti termici creati dall'insufflaggio in corrispondenza di travi e pilastri è una buona idea. Per farlo occorre generalmente collocare un materiale isolante internamente. Non occorrono grandi spessori e si possono anche localizzare gli interventi anche in corrispondenza di pilastri e travi e non sulla totalità del muro. Una buona idea è la posa di strisce di aerogel lungo i ponti termici, attenzione però: il flusso termico del calore in uscita va prolungato, in modo da attenuarlo. Questo significa che le strisce dovranno coprire una superficie superiore a quella del pilastro. Come studio analizziamo queste situazioni in modo analitico attraverso simulazioni che ci permettono di ricostruire le isoterme ed i flussi di calore. In questo modo forniamo spessori e larghezze, oltre alle indicazioni sui materiali da utilizzare e sui sistemi di posa. Per maggiori informazioni non esiti a contattarci: info@ahoraarchitettura.it oppure 3343632379

Reply
Enrico
23/11/2017 15:59:35

Vorrei coibentare le intercapedini di un appartamento di circa 100m2 che hanno una spessore di 27 cm. La casa si trova all'ultimo piano di un edificio costruito nella meta' degli anni 70'. E' altresi' situato in una zona di mare e le facciate sono esposte una a Ovest e l'altra a Est. Quale tipo isolamento puo' essere il piu' adatto? Grazie.

Reply
riccardo
21/12/2017 10:43:54

Buongiorno architetto,
io ho un problema di presenza di muffa sulle pareti di un piano terra rialzato.
Sotto l'appartamento è presente un garage (altezza circa 4 mt), l'appartamento ha 2 pareti di forati da 4 cm, separati da 2 cm di polistirolo e 8 cm di aria. Vorrei procedere con l'insufflaggio di cellulosa per risolvere il problema dell'isolamento termico, ma tempo il verificarsi di condensa interstiziale. Non so quanto il problema della muffa sia dovuta a condensa sulle pareti quanto piuttosto da umidità in risalita..in effetti gli appartamenti posti ai piani superiori che hanno le mie stesse mura non hanno problemi di condensa. Da quanto ho desunto sembrano coesistere entrambi i problemi, cosa mi consiglia? insufflaggio di cellulosa + sistema di aerazione meccanico? oppure cappotto sterno? in questo caso il problema è il condominio

Reply
Ahoraarchitettura link
21/12/2017 18:45:14

Buongiorno sig. Riccardo,
per problematiche come la sua è necessario un sopralluogo presso lo stabile per poter comprendere la causa del problema. Solo in questo modo si potrà individuare una soluzione ottimale e duratura. Come studio di architettura siamo specializzati in questo genere di consulenze e la invitiamo a richiedere un preventivo all'indirizzo info@ahoraarchitettura.it . I nostri numerosi clienti si sono dimostrati soddisfatti di questo approccio, che con un modesto costo professionale evita ben più onerose improvvisazioni edilizie! Grazie e buona serata,
Stefano Bruno

Reply
Giulia
9/1/2018 16:57:34

Grazie per le chiarissime spiegazioni!
Ho un appartamentino al piano terra, dove si forma moltissima condensa in inverno, tanto da avere le pozzanghere agli angoli!
Con deumidificatore e dovuta aerazione il problema si risolve, ma essendo questo appartamento affittato per brevi periodi, chi lo occupa tende a spegnere il deumidificatore e tenere le finestre chiuse, alzando moltissimo il riscaldamento, e di conseguenza il problema si aggrava enormemente.
Non potendo coibentare esternamente e non volendo rubare altro spazio internamente, avevo pensato all'insufflaggio. Secondo lei può aiutare?
E per isolare il pavimento, che è sempre molto freddo (non poggia sul terreno, sotto è vuoto, ci sono posti auto), che coibentazione conviene fare?
Grazie mille in anticipo per i consigli che vorrà darmi!
Giulia

Reply
ahoraarchitettura link
10/1/2018 15:27:10

Buongiorno Giulia e grazie per la sua mail.
Leggendo il suo post mi pare chiaro che il problema sia dovuto al pavimento poco o per nulla isolato. Il pavimento è così freddo che il vapore acqueo presente nell'aria in prossimità di questo condensa e generando delle chiazze d'acqua. Per risolvere in modo definitivo bisogna intervenire isolando il pavimento, possibilmente dal lato dei garage. Se ciò non fosse possibile l'alternativa è limitare l'umidità dell'aria. Le consiglierei un sistema di ventilazione meccanica controllata puntuale, in modo da poter gestire la qualità dell'aria in modo continuativo e senza la variabilità creata dagli inquilini.
L'insufflaggio non è un intervento indicato in questa situazione.
Per maggiori informazioni la invito a contattarci per approfondire le soluzioni proposte attraverso un nostro sopralluogo. Le soluzioni a problematiche di questa natura si risolvono facilmente con una consulenza sul posto, il cui costo è contenuto e può evitare spiacevoli improvvisazioni.
Grazie e buona giornata,
Stefano BRUNO - ahora architettura

Reply
Davide
24/1/2018 09:19:12

Salve io sto ristrutturando casa con un vecchio isolamento in lana d vetro tra l'intercapedine. Il mio architetto per isolare correttamente ha consigliato sia un'insufflaggio dell'intercapedine e sia un cappotto interno in pannelli di calce in quanto impossibile ad effettuare cappotto esterno. È corretta questa cosa o sarebbe meglio scegliere una delle due?

Reply
Stefano Bruno link
24/1/2018 11:05:57

Buongiorno Davide,
il solo insufflaggio non è ingrado di attenuare i ponti termici perché non può coprire le aree in corrispondenza di pilasti, travi e sotto finestre. Se il cappotto non è fattibile, un ottimo compromesso è il suo abbinamento con un isolamento interno. La soluzione del suo architetto mi pare quindi logica e corretta.

Reply
Antonello
17/3/2018 18:42:59

Buonasera .io abito in un alloggio al 2 piano un camera e tinello più ingresso piccolo.da un lato (sud) non ci sono altri alloggi quindi tutto il mio locale e esposto a pioggia intemperie insomma e libero.Da quel lato c è un intercapedine su tutto il muro e spesso vi si forma la muffa tanto da non poter più mettere mobili da quel lato .volevo chiedere quanto costa insufflare al metro quadro tale intercapedine usando un materiale a spruzzo dall' interno del mio locale grazie

Reply
Ahora architettura
2/12/2018 22:43:15

Buongiorno Antonello, il costo a metro quadro per l'insufflaggio è un parametro poco indicativo, soprattutto nell'ambito residenziale, dove le metrature sono ridotte. In questo caso incido infatti in modo significativo i costi "fissi" dell'impresa che sovente superano il valore del materiale utilizzato. La inviterei quindi a contattare direttamente un'impresa esecutrice e richiedere loro un preventivo a seguito di un sopralluogo!

Reply
Antonio
15/7/2018 10:37:45

Credo di effettuare isolamento intercapedine nelle pareti ovviamente ho Delle travi portanti in cemento .leggendo non ho capito se consigliate o sconsigliate ol suffragio in quanto si concentrerà la tutta l'umidità. Che faccio?

Reply
Gian link
2/12/2018 21:04:19

Il trave rappresenta un fattore di rischio, non e' automatico che si formi della condensa. Consiglierei una analisi della struttura: il trave e' passante o rimane all'interno della struttura in mattoni? E' molto largo?
I locali sopra o sotto sono abitati e riscaldati o il trave insiste su zone fredde oltre la parete? Se la situazione ha una o più caratteristiche puoi fare una correzione dei ponti termici con pannelli o termointonaco.

Reply
Ahora architettura link
2/12/2018 22:38:11

Ciao Gian e grazie per il tuo contributo!
Condivido con te l'importanza di analizzare in modo approfondito tutte le variabili proprie di ogni edificio e di ricorrere ad analisi dettagliate (noi ad esempio utilizziamo software che simulano le isoterme prima e dopo l'intervento). Certamente ci saranno soluzioni idonee all'attenzione del ponte termico, va bene il termointonaco, o , ancora meglio, l'utilizzo di pannelli igroscopici. Purtroppo però l'insufflaggio, che è l'intervento analizzato nell'articolo, non comporta benefici in merito all'attenzione dei ponti termici in corrispondenza di travi e pilastri.

Salvatore Maurizio Russo
26/12/2018 21:33:01

Vorrei notizie per l'isolamento termico e acustico

Reply
Ahora Architettura link
27/12/2018 05:41:35

Buongiorno Salvatore e grazie per averci scritto,
per ciò che concerne l'isolamento termico trovi un approfondita spiegazione nel testo dell'articolo. Per l'aspetto acustico il discorso è molto simile: si hanno dei piccoli miglioramenti, ma molto limitati a causa di quelli che potremmo chiamare "ponti acustici", ovvero travi e pilastri in cemento armato che diffondono le vibrazioni del suono. Anche in questo caso sarebbe premiante una soluzione di isolamento esterno a cappotto, purché realizzato con un materiale morbido (fibra di legno o lana di vetro o roccia). Se non è possibile scegliere l'opzione dell'isolamento in facciata, insufflare con materiali diversi dall'eps in granuli al fine di migliorare un poco l'acustica. In ogni caso ti consiglio di contattarci via mail per richiederci un preventivo per una valutazione calibrata sul tuo specifico caso!

Reply
Giovanni
2/1/2019 16:07:19

Buongiorno.
Premetto che abito in una palazzina di 2 piani, degli anni '80, in un contesto condomoniale. Sono al piano rialzato e sotto tutto l'appartamento c'è un ampio garage in comune, mentre l'appartamento di sopra é disabitato. L'intercapedine tra il muro esterno e quello interno è privo di isolamento. Le conseguenze sono spese alte di riscaldamento per stare comunque al freddo.
A febbraio 2018 ho cambiato i serramenti (in termoresina, taglio termico e doppio vetro al posto di quelli in legno, con vetro da 4/5 mm singolo e ormai obsoleti) ma circa un mese fa ho avuto un'esplosione di muffa in vari angoli oltre a non aver avuto tutti i benefici dei serramenti nuovi.
Ho contattato una ditta (che preferisco mantenerla anonima), on line, per risolvere il problema muffa... risolvibile (secondo loro) con l'installazione di un macchinario, non del tutto economico, per sanificare e deumidificare l'aria con conseguente comfort e risparmio. Il tecnico ha anche rilevato molti ponti termici.
A questo punto, dopo varie ricerche su internet, sono un po' confuso... si parla di cappotto termico (sono in condominio con facciata in paramano), insufflaggio (potrebbe accentuare muffa), verifica termoigrometrica (a chi mi devo rivolgere?), ventilazione meccanica?...
Quale consiglio potreste darmi?
Vi ringrazio in anticipo della cortese risposta.

Reply
Ahora Architettura link
3/1/2019 09:34:15

Buongiorno e grazie per averci contattato,
il suo problema è purtroppo molto diffuso...ma risolvibile!

Cambiando gli infissi vecchi e con una scarsa tenuta all'aria, ha reso la sua casa maggiormente ermetica e ciò ha comportato un aumento dell'umidità interna e la conseguenza esplosione di muffe e condense in corrispondenza dei ponti termici.
Il problema però NON sono i nuovi infissi che lei ha fatto certamente bene a sostituire. Se sono ermetici è un bene, significa che sono stati posati correttamente. Meno spifferi significa avere meno consumi e una casa maggiormente confortevole! Il problema è da ricercare in un due altre con-cause:

1) isolamento insufficiente della casa
2) insufficiente areazione della casa

Il problema è risolvibile e le soluzioni sono molteplici.
Ad esempio, se il cappotto esterno non è una strada percorribile, si possono adottare soluzioni di isolamento interno con materiali molto specifici ed altamente igroscopici, oppure, come le è già stato consigliato, attraverso l'adozione di un impianto di ventilazione meccanica controllata.
Le consiglio di leggere questi post da noi redatti sull'argomento:

https://www.ahoraarchitettura.it/blog/nuove-finestre-muffa-in-casa-perche-accade-come-eliminare-il-problema

https://www.ahoraarchitettura.it/blog/ventilazione-meccanica-controllata-come-funziona-5-motivi-per-sceglierla

https://www.ahoraarchitettura.it/blog/quanto-e-come-aprire-le-finestre-per-arieggiare-casa

La cosa più importante è non procedere per tentativi...ma richiedere una consulenza specifica per la sua abitazione! Se fosse interessato la invito a contattarci per un nostro preventivo,
grazie e buona giornata.

Reply
Marco
2/1/2019 18:27:20

Ciao Stefano,

volevo effettuare un insufflaggio di un appartamento sito in una quadrifamiliare degli anni 90 a Condove. Mi hanno consigliato di rivolgermi alla ditta Tecnital S.r.l. di Torino che utilizza il Polifoam P (https://irp-cdn.multiscreensite.com/75b94ff6/docs/1.3432322..pdf da questo link è possibile visionare la scheda tecnica). La casa è ben esposta e ad oggi non ha mai sofferto di muffe e i muri sono sempre ben asciutti. Non vorrei "portarmi" la muffa in casa effettuando l'insufflaggio. Secondo te il prodotto sopra menzionato è valido?

Reply
Ahora architettura link
3/1/2019 09:40:52

Buongiorno Marco,
il materiale della scheda tecnica è certamente adatto. Resta valido però tutto ciò descritto in questo articolo sui limiti di questa tecnica di isolamento. Difficilmente assisterai ad un aumento della muffa, ma se il problema è già presente con l'insufflaggio non apporti ad alcun miglioramento. Se hai infissi vecchi ed intendi in futuro cambiarli leggi con attenzione il post precedente!
Grazie e buon anno

Reply
Marco
3/1/2019 13:05:45

Ciao Stefano,

innanzitutto grazie per la tempestiva risposta e contraccambio gli auguri di un buon anno anche a voi di AhoraArchitettura.
I serramenti sono stati sostituiti nel 2014 con dei serramenti in PVC (trasmittanza: circa 1.22 W/mqK a serramento) e non è pervenuta muffa nell'alloggio. Spero di non crearmi il problema muffa dopo l'insufflaggio e leggendo appunto il tuo post mi è sorto questo dubbio.

Diego Campagnolo
22/1/2019 07:21:28

Buongiorno, mi trovo a dover scegliere tra un isolamento con insufflaggio di perlite e un isolamento con insufflaggio di poliestere. Mi sa dare indicazioni in merito a vantaggi e svantaggi delle due soluzioni ed in particolare se ci sono differenze in merito alla durata / efficacia nel tempo delle due soluzioni? Grazie

Reply
Ahora architettura link
22/1/2019 18:27:38

Buongiorno Diego e grazie per averci contattato.
I due materiali hanno entrambi pregi e difetti: la scelta fra i due dipende molto dalle sue esigenze. In estrema sintesi e con alcune approssimazioni possiamo dire che:
- la perlite: è un materiale ecologicamente più sostenibile e garantisce migliori risultati nel periodo estivo.
- il poliestirene: ha un ottimo rapporto qualità prezzo e fornisce un maggiore isolamento della struttura per il periodo invernale.
L'analisi è però più complessa, la scelta è influenzata infatti dalla latitudine in cui si trova l'edificio, dall'esposizione delle pareti e dallo spessore dell'intercapedine. Inoltre è fondamentale verificare l'assenza di fenomeni di condensa interstiziale.
Per maggiori informazioni la prego di contattarci attraverso l'indirizzo mail: info@ahoraarchitettura.it

Reply
Francesca Pavi
22/2/2019 12:20:35

Buongiorno, farò la coibentazione del tetto di un appartamento anni 80 a nido d'ape con 30 cm di fibra di cellulosa. Mi è stato proposto di farlo anche sulle pareti (con intercapedine di 5 cm).
Però ho un dubbio su possibili ponti termici sotto e sopra le nuove finestre. La nicchia dei radiatori fu chiusa con mattoni e il cassonetto non è stato coibentato (per mancanza di spazio), ma chiuso con cartongesso (non so di che tipo).
Però la temperatura del muro risulta identica su tutta la superficie.
Quindi mi chiedo se vedrò una discrepanza di temperatura tra muro e zona finestra nel momento in cui riempirò l'intercapedine del muro. E se il sottofinestra e il cassonetto continueranno a disperdere calore creando dei problemi di ponte termico. Grazie

Reply
ahoraarchitettura
27/5/2019 09:47:06

Buongiorno sig.ra Francesca. Con un intercapedine di 5 cm. le sconsiglio di procedere con un insufflaggio. E' troppo sottile.

Reply
Patrizio
20/5/2019 19:10:46

Buonasera, anche io vorrei effettuare l'insufflaggio di materiale coibente in un piccolo appartamento costruito anni 90, in Sardegna, esposto a nord, con intercapedine credo sui 10/12 cm, premetto che ho già fatto intervento di cappotto esterno con eps 8 cm con grafite , che però non mi soddisfa appieno anche se migliorato molto, in quanto la temperatura interna non supera mai i 17/18 °C inverno con riscaldamento autonomo acceso (termosifoni in tutte le stanze) anche per diverse ore al giorno e ho anche zone di muffa su angoli parete e sotto le finestre anche se quantità irrisorie però fastidiose e Solo pareti zona nord più fredda ) ..Vorrei un consiglio ...mi conviene farlo ? E che materiale usare ?? Ho cambiato anche infissi a taglio termico ..

Reply
Ahoraarchitettura
27/5/2019 09:45:07

Buongiorno, se ha già realizzato un cappotto esterno sulla parete nord da 8 cm è molto probabile che la ragione della presenza delle muffe non sia da ricercare nella mancanza di isolamento dei muri, ma nelle condizioni interne. Dovrebbe monitorare l'umidità interna e la temperatura interna dell'ambiente. Una buona regola è quella di avere 20° interni con attenuazione notturna di 18°C e un umidità relativa dell'aria sempre inferiore l 60%. Certamente sarebbe opportuno conoscere meglio la situazione complessiva dell'edificio (isolamento delle altre pareti, tipologia di infissi, numero di occupanti...). Se volesse approfondire l'analisi la invito a contattarci all'indirizzo: info@ahoraarchitettura.it

Reply
cappa alberto
6/8/2019 12:02:23

buongiorno, avrei deciso di isolare le pareti del mio alloggio, inserendo materiale nelle intercapedini (circa 12 cm.). Tralasciando tutte le problematiche dei ponti termici, che attenuerei con VMC, volevo sapere per il materiale da impiegare, quale è il più performante tra: Fibra di cellulosa, fiocchi di lana di vetro e espanso di resina ureica? grazie

Reply
Ahora Architettura link
8/8/2019 17:50:23

Buongiorno Alberto,
ogni materiale ha i suoi pregi ed i suoi difetti.
La cellulosa è semplice da posare, eco-sostenibile e facile da smaltire, per contro non ha un potere isolante elevatissimo; avendo però un elevata capacità termica è un buon isolante anche per la stagione estiva. Un discorso analogo per i fiocchi di lana di vetro, anche se sono meno eco-sostenibile ed in caso di smaltimento sono configurati come rifiuto speciale. Le resine ureiche sono difficili da smaltire, poco ecologiche e non sono indicate per la stagione estiva, dalla loro hanno un elevato potere isolante per la stagione fredda.

Reply
Maurizio
9/8/2019 11:37:40

Buongiorno

ho un appartamento al primo piano in provincia di Bari esposta su tre lati oltre il lastrico solare. Visto l'eccessivo costo dovuti anche al ponteggio e l'impossibilità di condividere i costi con altri condomini, non posso realizzare il cappotto esterno. Sto valutando la possibilità di realizzare l'impermeabilizzazione con insufflaggio. Premesso che attualmente non ho problemi di umidità e muffe su pareti. Tra i vari prodotti ho trovato anche la RESINA UREICA ESPANSA ISOFOR, esente che non rivela presenza di formaldeide. Tra le altre cose, il vantaggio di usare questo prodotto è che se domani dovessi eseguire delle tracce, non ho fuoriuscita di materiale secco. Cosa ne pensate? Gradirei avere un vostro commento e/o consiglio in merito. Per l'isolamento del lastrico solare cosa mi consigliate invece? Grazie e complimenti per il blog

Reply
Ilya
6/9/2019 11:15:49

Rilancio la domanda di Maurizio riguardo alla schiuma ISOFOR. Sulla carta sembra molto promettente. L'unica preoccupazione è la formaldeide che dalla certificazione risulta CLASSE ES 1, <1 mg/m²*h. L'unico problema è che non saprei interpretare questo valore, è trascurabile o significativo? certo, 0 sarebbe meglio. Apprezzerei la vostra competente opinione in merito.
Grazie

Reply
Ahora Architettura
6/9/2019 15:30:32

Buongiorno Ilya,
come osservato nell'articolo precedentemente le schiume vanno bene, ma non hanno un potere isolante significativo nella stagione estiva. Questo è dovuto al loro basso potere calorifico ed alla massa leggera. Sono quindi maggiormente indicate per i climi in cui cui vi sono inverni rigidi ed estati fresche. In merito alla formaldeide questa è "trascurabile" nella misura in cui la schiuma è sigillata all'interno di un pacchetto e non è a contatto con l'ambiente interno. Particolare attenzione quindi alle scatole elettriche ed ai cassonetti, sarebbe opportuno procedere eventualmente a sigillature con appositi nastri. Senza entrare nel merito del marchio commerciale da voi segnalato, in generale non amo molto le schiume in quanto poco sostenibili e di difficile smaltimento. Per un maggiore approfondimento sarebbe opportuno visionare l'etichetta ambientale del prodotto specifico (rapporto LCA Life Cycle Assessment). In generale rimando inoltre all'articolo del post in cui si evidenziano i pregi ed i difetti dell'insufflaggio in modo critico.

Reply
Gian Maria link
6/9/2019 15:08:14

Mi e' capitato di recente di rilevare come schiume utilizzate per insufflaggio tendano nel tempo a perdere coesione e in alcuni punti l'intercapedine risulta vuota. Muovendo le guaine elettriche sfarina e diventa polvere. Ho qualche dubbio sulla durabilità di questo materiale

Reply
Ahora Architettura
6/9/2019 15:22:15

Dipende dalla composizione chimica della schiuma, ma sovente accade.

Reply
Maurizio
10/9/2019 14:29:07

Buongiorno

Mi piacerebbe avere la vostra opinione. Vorrei eseguire dei lavori per l'isolamento del mio appartamento posto al primo nonché ultimo piano di un edificio esposto su tre lati. Non potendo eseguire il cappotto esterno, quale tipo di isolamento mi consigliate?
Quale tipo di materiale mi consigliate?
Inoltre vorrei sapere esiste un rapporto costi/benefici oltre il quale non conviene più eseguire i lavori di isolamento?

Reply
Ahora Architettura
10/9/2019 15:16:44

Buongiorno sig. Maurizio e grazie per averci contattato,
il suo quesito entra pienamente nel nostro ambito di lavoro. Quello che lei necessita è una diagnosi energetica. Attraverso questa procedura lei potrà ottenere un elenco degli interventi da eseguirsi in ordine di priorità con l'indicazione dei tempi di ritorno. All'interno della diagnosi si approfondiranno inoltre i dimensionamenti e le scelte dei materiali isolanti. La spessore dei materiali è inoltre in funzione dei dati climatici della località e dovrà tenere conto dei minimi di legge al fine di poterle permettere di accedere alle detrazioni fiscali. Per procedere ad un parere serio e professionale è però necessario un sopralluogo dell'appartamento in modo da comprendere le caratteristiche di murature, infissi, soffitti e pavimenti. Fondamentale inoltre valutare il tutto alla luce dell'attuale sistema impiantistico. Per avere maggiori informazioni la pregherei di contattarci direttamente attraverso la nostra mail o telefonicamente. E' inoltre utile per noi (prima dell'eventuale sopprallugo) avere le indicazioni geografiche di dove si trova l'appartamento, alcune fotografie ed un disegno della pianta.
La ringrazio e le auguro una buona giornata.
Per maggiori informazioni sulla diagnosi energetica la rimando al seguente link:https://www.ahoraarchitettura.it/diagnosi-energetica.html

Reply
Giancarlo
18/9/2019 12:28:52

Buongiorno ,desideri coibentare le pareti esterne del mio appartamento con insufflaggio ma il problema che non tutte le pareti hanno intercapedine. Posso pensare di fare un cappotto all'interno con lastre in poliuretano spess. 10 cm. Può dare dei buoni risultati,oppure ci sono altre soluzioni? Grazie

Reply
Ahora Architettura
18/9/2019 16:57:19

L'isolamento interno è una valida alternativa ma, come l'insufflaggio, presenta numerose insidie. Per una buona progettazione è bene valutare l'assenza di condense interstiziali e superficiali e dimensionare in modo corretto lo spessore del materiale (anche alla luce delle possibili detrazioni fiscali). Personalmente prediligo l'utilizzo di materiali igroscopici ed altamente traspiranti, in modo da gestire nel modo corretto l'umidità interna. Si tratta di un intervento che necessita di un accurata progettazione per non avere brutte sorprese nel futuro, pertanto la invito a contattarci via mail o via telefono per avere maggiori informazioni.

Reply
Emanuela
7/11/2019 14:02:32

Buongiorno
Ho in programma di effettuare alcuni interventi per migliorare l'isolamento termico dell'appartamento in cui vivo, palazzina degli anni 70 e cambiare i vecchi climatizzatori.
La domanda è: quale intervento è meglio effettuare prima?
È preferibile andare in quest'ordine
1-infissi
2-climatizzatori
3-insufflaggio
e fare l'insufflaggio per ultimo in modo da 'sigillare' gli interventi fatti alle pareti riducendo il rischio di ponti termici, condensa ecc o l'ordine degl interventi è ininfluente?
Grazie

Reply
Ahora Architettura link
7/11/2019 14:33:04

Buongiorno Emanuela,
l'ordine e la tipologia di interventi da effettuarsi per migliorare l'isolamento di un appartamento sono da valutarsi con attenzione ed a seguito di un accurato sopralluogo e di una successiva diagnosi energetica. La invito pertanto a contattarci telefonicamente per maggiori informazioni.

Partendo invece dalle operazioni che lei ha individuato direi che l'ordine è: infissi+climatizzatori e successivamente insufflaggio. In questo modo lascia le opere murarie per ultime e può procedere alla sigillature in corrispondenza dei fori in corrispondenza di eventuali cassonetti e delle tracce per il passaggio della presa di corrente e dello scarico condensa dei climatizzatori. Le faccio presente che i nuovi infissi, se ben posati, saranno ermetici. Questo è indubbiamente un bene, ma come esposto in questo post l'insufflaggio lascia scoperti i ponti termici. Il mix dei due interventi (infissi+insufflaggio) aumenta di molto le probabilità di muffe e condense. Per questo le consiglierei un sistema di ventilazione meccanica controllata, anche solo puntuale.
La rimando a questi due articoli:

https://www.ahoraarchitettura.it/blog/nuove-finestre-muffa-in-casa-perche-accade-come-eliminare-il-problema

https://www.ahoraarchitettura.it/blog/ventilazione-meccanica-controllata-come-funziona-5-motivi-per-sceglierla

Buona giornata

Reply
Saverio link
28/6/2020 18:29:52

Buon giorno. Cortesemente le chiedo un consiglio, devo insufflare materiale isolante nelle intercapedine ho letto che lei non ama le schiume ureiche , cosa ne pensa della cellulosa?
Lei cosa mi consiglia come miglior materiale.
Grazie

Reply
Mario
30/7/2020 20:07:43

Buonasera, avevo intenzione di isolare le intercapedini con la resina eureica espansa, voleva sapere se questo materiale, col tempo, può essere dannoso per la salute perchè, ho sentito dire, che ha componenti cancerogeni, in questo caso sarebbe più opportuno utilizzare materiali come la lana di vetro?
Grazie

Leone link
5/12/2019 15:36:48

Gentile architetto, il palazzo in cui abito è stato costruito intorno al2002. È antisismico, è i rumori arrivano anche dal palazzo due piani sotto o accanto. Anche il caldo in estate entra nonostante tenga tutto chiuso di giorno. Vorrei fare l'insufflaggio per risolvere questi problemi ma non ho la certezza che le intercapedini per poterlo realizzare ci siano. Come posso sapere se è possibile farlo? Opera anche nella provincia di Firenze? Mille grazie

Reply
Ahora Architettura
10/12/2019 10:34:57

Buongiorno sig. Leone,
Per quel che riguarda l'aspetto acustico i suoni si propagano principalmente attraverso le strutture portanti in cemento armato in quanto particolarmente rigide. Nel suo caso l'insufflaggio non rappresenta una soluzione significativa al problema. Per quel che riguarda il surriscaldamento estivo può invece apportare importanti miglioramenti, soprattutto utilizzando materiali ad alta densità e con elevato calore specifico (lana di roccia, cellulosa). Dipende sempre molto dallo stabile e dalle ragioni per cui si surriscalda. Operiamo anche in Toscana per consulenze puntuali con sopralluogo, e possiamo fornire consulenze anche a distanza, previa approfondita documentazione preliminare dello stabile. Ci contatti per maggiori informazioni, grazie e buona giornata.

Reply
Luca
10/12/2019 07:49:17

Buongiorno,

Ho notato che tutte le domande sono comprensibilmente incentrate sul tema dell'isolamento termico. Vorrei invece provare a chiedere se la tecnica dell'insufflaggio può dare riscontri positivi in termini di isolamento acustico di una parete divisoria fra due appartamenti e se si quale è il materiale più indicato.

Grazie in anticipo

Reply
Ahora Architettura
10/12/2019 10:38:32

Buongiorno sig. Luca,
l'insfflaggio è applicato nelle murature a cassavuota che generalmente venivano realizzate negli edifici con struttura portante in cemento armato. In questa tipologia di costruzioni i rumori si trasferiscono principalmente attraverso pilastri e travi. Non è quindi generalmente significativo l'apporto migliorativo dell'isolamento acustico della muratura. Queste ovviamente sono considerazioni generali, ogni caso andrebbe poi monitorato con attenzione attraverso analisi e rilievi strumentali accurati.

Reply
Roberto
10/12/2019 21:00:40

Buongiorno
vivo in un appartamento di una palazzina costruita fine anni '70.
Piano rialzato, metà della superficie totale si trova sopra un porticato quindi d'inverno tale zona è freddissima. È possibile intervenire con qualche intervento ma senza applicare un cappotto esterno, posizionato sotto il porticato?
Grazie

Reply
Ahora Architettura
11/12/2019 10:57:36

Buongiorno Roberto, credo che nel suo caso l'intervento si isolamento con un cappotto esterno sia la soluzione ideale. Potrebbe in alternativa procedere dall'interno, ma i costi aumenterebbero di molto, lo spessore isolante sarebbe inferiore, le altezze interne dovrebbero essere verificate e non risolverebbe i ponti termici in corrispondenza dei tramezzi...insomma sconsigliato!

Reply
roberto
21/5/2020 18:25:06

Buongiorno
sempre sullo stesso tipo di intervento, cioè cappotto da applicare sotto il porticato e quindi sotto il mio appartamento.
Se le pareti verticali della casa dovessero restare senza cappotto, sarebbe un problema? Si potrebbero formare dei ponti termici?3
La ringrazio anticipatamente
saluti

Gianpaolo
20/1/2020 09:23:09

Buongiorno, volevo richiedere delle delucidazioni sulle detrazioni fiscali del 65% per opere di insuflaggio. Sono un termotecnico. Siamo nel caso della figura 1 (struttura con pilastri e cassonetti). L'insuflaggio può avvenire per circa il 55% della superficie. I limniti di trasmittanza per raggiungere il 65% si riescono a raggiungere dove si riuscirà a insufflare, ma non in corrispondenza sotto-finestra, pilastri, cassonetti, ecc.

Reply
Ahoraarchitettura
20/1/2020 11:37:52

Buongiorno Gianpaolo,
la sua osservazione è corretta e punta il dito su un tema delicato. L'accesso ai requisiti di trasmittanza minima richiesto per il 65% parla di trasmittanza media, quindi con la ponderazione dei ponti termici. Questo significa che l'insufflaggio, non è praticamente mai verificato. La prassi diffusa ignora questo aspetto e molti lo mandano in detrazione, ma non è la strada corretta. Personalmente non abbiamo mai incontrato una casistica in cui l'insufflaggio ottenga i valori minimi (a prescindere dal materiale isolante iniettato). Questo non deve sorprendere, ed è perfettamente in linea con l'analisi di questo post: l'insufflaggio lascia scoperti i ponti termici!

Reply
Rosa
27/1/2020 11:16:04

Buongiorno, vivo in un condominio anni 60 in un appartamento "finale" esposto a nord-est, in un punto esposto alle correnti d'aria di tutta la vallata nella parete nord, che corrisponde alla cucinetta-sala da pranzo e ad una delle camere da letto. Il condominio non è coibentato e nessuno dei vicini vuole eseguire lavori di isolamento termico all'esterno. La conseguenza è la presenza di muffa negli angoli e dietro i mobili alti (che abbiamo dovuto buttare via e sostituire con mobili bassi e staccati dal muro), condensa sulle finestre (abbiamo installato nuovi infissi in pvc con doppi vetri) e piccole pozze di acqua sotto i mobili della cucina, che dobbiamo asciugare mattina e sera nel periodo invernale. Abbiamo risolto temporaneamente la situzione in camera e in sala da pranzo installando una controparete interna in cartongesso (sperando di convincere i condomini a fare i lavori all'esterno) e acquistando un buon deumidificatore per la cucina. Apriamo spesso le finestre, soprattutto quando cuciniamo, ma la cucina è comunque sotto l'attacco di muffe nere agli angoli, sopra l'avvolgibile della tapparella e sui bordi della finestra e c'è sempre un po' di acqua per terra al mattino; l'umidità quando non cuciniamo è sempre intorno al 60-65% e fa freddo. Ci hanno consigliato di creare una doppia parete con mattoni, dato che in quel punto della casa sono molto sottili, ma il mio dubbio è che non basti. Si può nel nostro caso procedere all'insufflaggio? Ci hanno parlato di un prodotto espandibile chiamato Isofor... potrebbe essere utile? Si può applicare anche nell'intercapedine creata tra il cartongesso e il muro originale o dobbiamo sostituire anche quelle? Grazie

Reply
Ahoraarchitettura
28/1/2020 12:18:12

Buongiorno signora Rosa e grazie per averci contattato,
situazioni come la sua sono generalmente di facile risoluzione, ma richiedo un analisi accurata dello stabile. Come studio di architettura siamo specializzati nella diagnostica e nella risoluzione dei problemi di umidità. La inviterei a contattarci per avere maggiori informazioni ed un preventivo relativo alla nostra consulenza. Le anticipo che entrambe le soluzioni da lei indicate nel post non mi paiono convincenti: in prima battuta opterei per l'utilizzo di materiali igroscopici e per eventuali sistemi di ventilazione meccanica controllata. In ogni caso, per non procedere per tentativi e per un servizio serio e professionale è indispensabile un approfondimento ed un eventuale sopralluogo!

Reply
Stefano
18/2/2020 22:19:43

Salve

Ho deciso di insufflare i muri esterni del mio appartamento, si tratta di un appartamento che ad oggi non soffre di muffe o umidità ma i muri esterni dissipano molto calore (verificato con termocamera) mentre di estate non soffro particolarmente il caldo (è un primo piano dunque il vero problema è che il sole batte poco).
Io propenderei per isofor per vari motivi ma ho letto in rete il possibile problema legato alla formaldeide, anche se sulla scheda prodotto viene riportata una quantità bassissima.
Si tratta di circa 40 mq con spessore medio di 7 cm.
Sono indeciso tra fibbra di cellulosa e isofor,

Reply
Ahoraarchitettura
28/3/2020 10:26:21

Buongiorno Stefano,
per avere dei maggiori vantaggi anche nella stagione estiva è meglio la cellulosa.

Reply
Monica
27/3/2020 18:52:29

Buonasera,
vorrei procedere all'isolamento di casa mia. Si tratta di una villetta costruita negli anni '90 a due piani dotata di molte finestre e portefinestre (in totale 17). Ho richiesto un preventivo per l'insufflaggio dall'esterno mediante cellulosa, previo sopralluogo e verifica della cassa. Risulta una intercapedine di 21 cm. Il tecnico che eseguirebbe il lavoro nel preventivo ha considerato che verrebbe insufflata una superficie pari a mq. 190. Per conoscere l'incidenza dei ponti termici posso fare una proporzione tra questa superficie e la superficie disperdente che risulta dagli attestati di prestazione energetica?
Ringrazio per l'attenzione.

Reply
Ahora architettura
28/3/2020 10:16:37

Buongiorno Monica,
purtroppo il calcolo dell'incidenza dei ponti termici è un operazione piuttosto complessa che deriva da calcoli analitici e dall'analisi dell intero edificio. Ogni nodo viene simulato con appositi software ed i dati ottenuti rientrano nel calcolo globale del fabbisogno dell'edificio. La loro incidenza non è quindi deducibile con analisi semplificata. È però certo che con un intercapedine così spessa la differenza di temperatura fra la porzione isolata e le aree non isolate (pilastri, sottofinestre, travi...) sarà molto elevata e creerà importanti ponti termici.

Reply
Enrico
3/9/2020 17:57:50

Salve, avrei bisogno di un consiglio per problemi di muffa nelle 3 pareti esterne delle camere esposte a nord di un appartamento all'ultimo piano di un condominio costruito nel 2005.
Le muffe si concentrano più che altro negli angoli del soffitto, in corrispondenza dei pilastri di cemento ed intorno alle finestre.
Il muro risulta così composto: intonaco interno, mattoni traforati, intercapedine e mattoni pieni esterni con velo isolante, probabilmete spruzzato sopra dalla parte interna.
La mia domanda è: cosa potrei fare per evitare il riformarsi continuo della muffa?
Potrebbe essere sufficiente una rimbiancatura con vernici antimuffa oppure meglio eseguire un insufflaggio nell'intercapedine a fronte anche di una evidente carenza di isolamento (stanze molto più fredde in inveno e più calde in estate rispetto alle altre).
Grazie mille per la risposta, se poi avreste qualche ditta che sà il fatto suo da consigliarmi a Firenze ve ne sarei doppiamente grato!
Saluti

Reply
Ahoraarchitettura link
15/6/2021 12:01:19

Buongiorno,
l' insufflaggio non andrebbe ad operare sui ponti termici presenti nella sua casa e la realizzazione di tale intervento sarebbe ininfluente per ciò che concerne la diminuzione dei problemi di muffa e di condensa. L'utilizzo di tinteggiature anti muffa è certamente utile, ma ha una breve durata nel tempo ed è un operazione che andrebbe ripetuta ciclicamente. Per una risoluzione netta del problema le consiglio la realizzazione di un cappotto esterno o , in alternativa l'utilizzo di un sistema di ventilazione meccanica controllata al fine di ridurre l'umidità relativa interna. Entrambi gli interventi andrebbero progettati e valutati a seguito di un sopralluogo e di un opportuno dimensionamento. Grazie e buona giornata

Reply
Nicola
16/12/2021 18:55:50

Per un preventivo

Reply
Mario Geroldi
24/2/2021 12:34:10

Buongiorno , ho letto quasi tutte le precedenti e le faccio i complimenti per la chiarezza e competenza. Possiedo una casa indipendente vicino a Grosseto della quale ho seguito personalmente la costruzione nel 2006. Le pareti perimetrali sono formate da blocchi in Poroton sp. 25 cm , intercapedine di soli 5 cm.e foratino da cm. 10.. Non sono presenti pilastri portanti ne cassonetti. Vorrei insufflare l'intercapedine e anche il sottotetto . Ho letto che sostiene che 5 cm . siano pochi ma un cappotto risulterebbe troppo impegnativo . Vorrei migliorare soprattutto la situazione estiva . So che consiglia la cellulosa . Crede ne valga la pena o meglio rinunciare ? Grazie , cordiali saluti.

Reply
Ahoraarchitettura link
15/6/2021 12:03:40

Buongiorno Mario,
l'intervento consigliato nel suo caso è certamente il cappotto. Lo spessore di 5 cm è decisamente troppo ridotto per la realizzazione di un insufflaggio: il materiale non riuscirebbe a distribuirsi in modo uniforme all'interno dell'intercapedine. Grazie e buon lavoro

Reply
Diego
29/5/2021 08:07:48

Salve, e grazie per il sito molto informativo.
Ho una villetta a schiera di testa di circa 120m su due piani (60+60) ed intercapedine.
La parete di testa è a nord, e d’inverno è sempre particolarmente fredda.
Ho una cantina, che fa da vespaio (era effettivamente un vespaio, prima che fosse estesa a cantina) tranne che per una porzione che è un garage (anche se non più usato come tale), sempre esposto a nord, dove si forma anche parecchia umidità, non presente invece nel resto della casa.
La casa soffre soprattutto di freddo in inverno. Con il riscaldamento tradizionale a radiatori fatico ad arrivare a 18 gradi, e la parete a nord e pavimento sono sempre freddi.
Nel corso del 2020 ho fatto installare impianto di condizionamento con pompa di calore (quadrisplit) e nuovi serramenti. La situazione è un po’ migliorata soprattutto con l’uso puntuale della pompa di calore nei locali più utilizzati.
Sto pensando di far fare l'insuflaggio con lana di vetro e fare un isolamento del sottotetto.
La mia paura è che a fronte di un miglioramento di isolamento, di trovarmi con l’insorgenza di umidità e muffe.

Reply
Ahoraarchitettura link
15/6/2021 12:06:30

Buongiorno Diego,
casistiche complesse come la sua richiedo un analisi completa dell'immobile. Lo strumento idoneo è quello di una diagnosi energetica che le potrà fornire un ordine prioritario degli interventi ed il loro tempo di ritorno.

Reply
Mattia
2/7/2021 08:23:21

Buongiorno,
Ho letto l'interessante articolo e avrei una domanda.
Ho una casa anni 70, ristrutturata nel 2016, isolata con cappotto esterno, ma purtroppo non è stato isolato il tetto.
Avendo un solaio non abitabile a muretti, che in estate diventa rovente e fa alzare la temperatura in casa, mi hanno proposto insufflaggio con cellulosa, 30 o 40 cm.
Sarebbe la soluzione corretta, oppure ci sono altre soluzioni?lo spessore maggiore comporta effettivamente un miglioramento termico?
Grazie mille

Reply
Ahora architettura link
2/7/2021 09:28:18

Buongiorno Mattia,
l'isolamento del sottotetto è un ottima soluzione, soprattutto nel suo caso: l'aria calda si disperde verso l'alto, isolando il sottotetto anche i benefici del cappotto aumenteranno in modo esponenziale. Avendo problemi di surriscaldamento estivo è bene utilizzare materiali con una massa elevata e con un idoneo calore specifico, in modo da smorzare l'onda termica estiva ed aumentare lo sfasamento (il tempo che il calore esterno impiega ad attraversare le strutture). La cellulosa è un materiale idoneo, così come lo sono anche i pannelli in fibra di legno e quelli in lana di roccia o di vetro (sempre se con densità elevate). Rispetto alla cellulosa i pannelli le permettono un accesso al sottotetto più agevole ed un miglior livello di pulizia. Per un discorso di sostenibilità ambientale personalmente propendo per la fibra di legno. E' sempre però necessario affidarsi ad un professionista esperto in energetica per: dimensionare il materiale isolante, valutare i carichi di questo sulle solette e prendere i considerazioni le eventuali agevolazioni fiscali. Grazie e buona giornata

Reply
Giancarlo link
12/10/2021 23:14:55

Buonasera,

Ho letto il Suo articolo ed avrei una domanda:

Vivo in una casa isolata di due piani , non una palazzina, le pareti sono dotate del cappotto eseguito nel lontano 2004 / 2005 all'incirca. Le pareti sono in muro a cassetta prive di coibentazione - solo aria - Il tetto è privo dei pannelli ventilati. Anche con il cappotto posto in opera le temperature non sono proprio ottimali. Maggiormente il freddo. Quale materiale consiglierebbe per un rendimeto migliore di isolamento termico??? Lo avrei pensato a Isolante termoacustico ISOFOR. oppure ci sono altre soluzioni? Grazie

Reply
ahoraarchitettura link
17/12/2021 13:49:07

Buongiorno,
nel suo caso, essendoci già un cappotto esterno, puoi spaziare con maggiore serenità fra i diversi materiali presenti sul mercato. Sotto un profilo di sostenibilità ambientale quello a minor impatto è la cellulosa. E' bene che sia posata da personale specializzato con fori sia nella parte centrale che nella parte superiore del muro, in modo da evitare la compattazione del materiale nel tempo.

Reply
Maria
25/10/2021 23:42:03

Buonasera, grazie per l’interessante articolo! Vorrei sottoporre un caso diverso da quelli trattati finora, ovvero un edificio di nuova realizzazione in zona climatica E, per il quale è richiesta la finitura faccia-vista in mattoni (facciata non ventilata). Sto valutando la seguente stratigrafia: intonaco interno (1,5 cm), blocchi in laterizio porizzato (25 cm), intercapedine con isolamento e mattoni faccia-vista. Volevo chiedere :
- in questo caso è possibile prevedere la perlite espansa per l’isolamento dell’intercapedine?
- Se sì, come avvengono le fasi costruttive? Si realizzano prima le pareti in laterizio e poi si procede all’insufflaggio come se si trattasse di una parete “esistente”?
- È necessario prevedere uno strato di intonaco nell’interfaccia tra la parete di tamponamento e l’eventuale perlite, per essere certi che la muratura sia “chiusa”?
La ringrazio in anticipo per la disponibilità

Reply
Ahoira Architettura link
17/12/2021 13:54:55

Buongiorno,
per la zona climatica E la soluzione proposta è piuttosto obsoleta. Indubbiamente la scelta migliore è quella del cappotto termico, eventualmente con un rivestimento esterno in paramano (attenzione ad eseguire la posa secondo le indicazioni di specifici sistemi brevettati). Se proprio si vuole procedere con la muratura con intercapedine è opportuno prestare molta attenzione alla risoluzione dei ponti termici. Come isolante l'argilla espansa è superato e non permette di ottenere risultati soddisfacenti sia sotto un profilo pratico, sia per soddisfare gli aspetti normativi.
L'uso dell'intonaco interno alla cassavuota è una prassi costruttiva che non ho mai compreso...se i mattoni sono posati a regola d'arte non è necessario.
E' bene in un caso come il suo affidarsi ad un professionista per la redazione del progetto energetico dell'edificio e per il calcolo dei fabbisogni termici.

Reply
Nicola
15/11/2021 22:27:59

Salve e grazie per le varie risposte ai commenti che ho letto. Ho una villetta a schiera con tetto ventilato in legno e travi a vista. Purtroppo il rumore aereo dall’ esterno è consistente e anche in estate le camere sono molto calde. Fare un insufflaggio sotto le tegole con fibra di cellulosa aiuterebbe in termini acustici e di isolamento dal calore o no? Eventualmente fare la stessa cosa nell’intercapedine nei muri aiuterebbe maggiormente? Grazie

Reply
Ahora architettura link
17/12/2021 13:59:05

Buongiorno,
l'isolamento del tetto dall'esterno con materiali con un idoneo potere calorifico ed una buona massa l'aiuterebbe molto.
In praticamente però non è possibile insufflare sotto le tegole. La pressione le farebbe saltare il manto di copertura, il materiale sarebbe esposto all'umidità e si disperderebbe nel tempo...per non parlare dei pasticci che provocherebbe la rottura di una tegola!
L'intervento migliore è l'isolamento del tetto con il rifacimento del manto di copertura oppure un isolamento dall'interno. I muri incidono, ma in proporzione molto, molto meno.

Reply
Azadeh
22/11/2022 20:17:10

Buonasera, sto cercando soluzioni per isolare il mio sottotetto causa enorme dispersione termica, mi è stato proposto Thermoflos senza sali di borio o classica cellulosa, quest’ultima è davvero pericolosa per la salute rispetto alla prima opzione? Quale soluzione preferire? E quali vantaggi rispetto a lana di roccia o sughero o isolamento con poliuretano espanso?

Reply
Ahora architettura link
9/1/2023 12:04:47

Buongiorno,
alcuni criticano l'uso della cellulosa riciclata (ovvero quella ricavata dalla carta di giornale), per via del piombo contenuto nell'inchiostro delle stampe. Non sono a conoscenza di studi scientifici in grado di avvalorare e quantificare questo dato. Personalmente mi pare uno scrupolo eccessivo. In merito alla scelta del materiale non esiste una soluzione definitiva e certa. Dipende dalle latitudini, da come è composto il sottotetto, dal budget. Le consiglio di contattarci presso i nostri canali per una consulenza, oppure di rivolgersi ad un professionista della sua zona.

Reply
Daniele
7/1/2023 11:20:27

Salve,
Vorrei insufflare una mansarda con travi a vista con della cellulosa tra le travi. Sono però preoccupato dalla possibilità di attacco delle travi da parte di parassiti come i tarli. Ogni 2/3 anni viene una ditta di disinfestazione per eliminare eventuali tarli con il microonde e per fare un trattamento antirarlo.
Una volta chiuso tutto con l'insufflaggio non c'è pericolo che i tarli attacchino le travi senza che io possa vederlo o intervenire? Alcune ditte mi hanno detto che la cellulosa viene trattata con sali minerali che fanno da repellente, è una soluzione efficace davvero al 100% o è comunque un rischio?
Grazie.

Reply
Ahoraarchitettura link
9/1/2023 12:07:11

Buongiorno,
il trattamento con i sali di boro è certamente utile per tutelare il materiale isolante in sè, ma non si possono offrire garanzie sulle travi. E' prioritario prima di procedere con qualsiasi intervento eliminare in modo definitivo il problema a monte.

Reply
Daniele
9/1/2023 14:50:14

Grazie della celere risposta. Capisco, è l'idea che mi ero fatto infatti. Come potrei però risolvere il problema dell'insediamento periodico dei parassiti a monte se non avrò più accesso alle travi?




Leave a Reply.

    Autori

    arch. Stefano BRUNO

    Categorie

    All
    Antisismica
    Architettura Sostenibile
    Arredo
    Blower Door Test
    Cappotto
    Casaclima
    Casa Passiva
    Certificato Energetico
    Consulenze
    Conto Termico
    Detrazioni Fiscali
    Diagnosi Energetica
    Infissi
    Insufflaggio
    Isolamento Cassonetti
    Isolamento Fondazioni
    Isolamento Interno
    Isolamento Sottotetti
    Isolamento Tetto
    Muffa
    Pensieri
    Ponti Termici
    Qualità Dell'aria
    Riqualificazione Energetica
    Ristrutturazioni
    Surriscaldamento Estivo
    Tetto Verdo
    Umidità

    RSS Feed

Ahora Architettura - arch. Stefano BRUNO

Piazza Martiri della Libertà 1
Almese TO - 10040 - Italia
09876110017 - BRNSFN78H29A518X
Iscrizione ordine architetti di Torino 7842
Tel : 3343632379
Email : info@ahoraarchitettura.it
Policy Privacy - Policy cookie - Note legali - Contatti
Logo Ahora Architettura
  • LO STUDIO
    • CHI SIAMO
    • IL NOSTRO STILE
    • FILOSOFIA
  • PROGETTI
    • progettazione architettonica
    • riqualificazioni energetiche
    • lavori pubblici
    • studio d'interni
    • concorsi - studi fattibilità
    • altri lavori
  • CASACLIMA
    • Che cos'è una CasaClima
    • Cantiere CasaClima
    • CasaClima R Bussoleno
    • Casaclima A - Bruino
    • CasaClima A - Almese
  • SERVIZI
    • Architettura di montagna
    • Risparmio energetico
    • Certificazione energetica
    • Diagnosi energetica
    • Muffa & condense
    • Detrazioni fiscali
    • Convegni e conferenze
  • Contatti
  • Blog