L’alpeggio della Tomba di Matolda del Comune di Condove si trova alla quota di 2010 metri, all’interno del bacino del rio Sessi, sulle pendici esposte a Sud del massiccio del monte Civrari in prossimità del Colle del Colombardo. La vegetazione è costituita da pascoli, non sono più presenti alberi ad alto fusto e sono presenti alcuni sfasciumi e balze rocciose.
L’alpeggio si trova sulla strada sterrata carrozzabile che da Condove porta al Colle del Colombardo per poi scollinare e proseguire sino a Lemie nella Valle di Viù. Il Colle è meta turistica e di pellegrinaggio molto nota alle popolazioni della Valle di Susa e della Valle di Lanzo, in particolare agli abitanti dei Comuni di Condove e di Lemie. In prossimità del Colle si trova il Santuario della Madonna degli Angeli che attrae a sé numerosi visitatori in prossimità della Festa del Santuario (2 agosto). Il Collombardo è divenuto nel tempo il simbolo della tradizione montana per i Condovesi, prova ne è la festa denominata “Voromie bin a le montagne” che si svolge da più di settant’anni ogni seconda domenica del mese di luglio. |
La sopraelevazione verrà realizzata con un sistema semi-prefabbricato a telaio ligneo la quale sarà totalmente svincolata strutturalmente dal corpo di fabbrica esistente. Il corpo prefabbricato poggerà infatti su una struttura in acciaio realizzata mediante profilati ancorati ad un cordolo in cemento armato che percorrerà su tre lati la porzione dell’edificio esistente.
Su questo scheletro portante a gabbia sopraelevato di alcuni centimetri rispetto alla soletta esistente si poserà un solaio continuo in X-LAM che sarà da futuro basamento per la posata delle pareti. Le pareti esterne, il muro di spina centrale ed i tramezzi interni saranno di tipo a telaio con montanti in legno di abete poggianti su dormienti anch’essi in legno di abete. I muri esterni ed il muro di spina avranno interposto fra i montanti della fibra di legno e saranno tamponati mediante un pannello in gesso-fibra ed un pannello in cartongesso posizionato sul lato più esterno. I muri perimetrali avranno una stratigrafia analoga, ma con l’aggiunta di un cappotto esterno in sughero. Tutte le parete dovranno essere fornite in opera mediante un sistema di pre-fabbricazione, al fine di ridurre le tempistiche di cantiere. L’impianto elettrico e idrico dovranno già essere predisposti all’interno delle pareti nella fase di prefabbricazione e non presso il cantiere. Il tetto a due falde è previsto con un orditura primaria a vista e con un orditura secondaria (puntoni). Verrà realizzato un tavolato interno a vista con tavole maschiate ed uno esterno a supporto del manto di copertura. Il materiale isolante previsto è la fibra di legno che verrà posata frapposta ai puntoni. Il manto di copertura sarà in lamiera di alluminio. Esternamente le facciate esposte ai raggi solari e prive del rischio di accumuli nevosi (ovest e sud) verranno intonacate, mentre il ballatoio esterno della pareti nord e il prospetto est adiacente il tetto del vecchio fabbricato verranno protetti con un rivestimento in alluminio preverniciato con doppia graffatura poggiante su un tavolato appositamente realizzato. L’intonaco avrà un finitura rustica ed una colorazione rosso/granata Le lamiere del rivestimento esterno in alluminio preverniciato avranno una colorazione grigio-chiaro. Il richiamo è alla copertura della stalla laterale esistente. Per il tetto la lamiera in alluminio sarà goffrata in modo da risultare maggiormente resistente ad eventuali grandinate. La scala ed il prospetto ovest saranno rivestite da un frangisole realizzato con una listellatura in larice non trattato. Le fondazioni esterne della struttura portante verranno opportunamente vibrate e lisciate e potranno essere utilizzate come marciapiede esterno. I serramenti esterni saranno in legno/alluminio, con doppio vetro bassoemissivo contentente gas Argon. Saranno dotati di sistema oscurante a veneziana interno alla vetrocamera. Per i pavimenti è previsto un palquet in legno incollato in tutti i locali ad esclusione del bagno che verrà pavimentato e rivestito sino ad un’altezza di 2 m. con piastrelle in gress ceramico fine porcellanato. Le parete interne saranno rivestite con pannelli in cartongesso successivamente tinteggiatte con vernice traspirante (pittura silossanica). Colore bianco. |
Gli indici prestazionali ed i requisiti minimi richiesti sono descritti nel disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici e riguardano sommariamente:
- Gli indici di prestazione minimi richiesti dell’involucro durante il periodo invernale - Gli indici di prestazione minimi richiesti dell’involucro durante il periodo estivo - La risoluzione dei ponti termici - Il valore minimo del Blower Door test richiesto (test sulla tenuta all’aria dell’edificio) - Requisitimi minimi impiantistici (riscaldamento, ventilazione meccanica controllata, elettrico) Per maggiori informazioni leggi la pagina dedicata del nostro sito al sistema di certificazione CasaClima |
La tipologia costruttiva dell’attuale alpeggio (risalente agli anni ’80) riprende per volumetria e sagoma le caratteristiche tipiche arcaiche degli alpeggi in quota della Valle di Susa: fabbricati ad un piano sviluppati in una sola direzione secondo le linee isometriche, esposti a sud e con copertura a due falde. Queste soluzioni architettoniche permettevano di realizzare una struttura riparata dai venti ed in grado di resistere ai carichi della neve.
I materiali sono quelli diffusisi a partire dagli anni ’50 per costruzioni analoghe a queste quote e per queste destinazioni d’uso, secondo un criterio di sostenibilità economica: calcestruzzo, laterizio intonacato e copertura in lamiera ondulata. L'attuale fabbricato è privo di significativi valori architettonici e non è circondato da fabbricati preesistenti aventi un valore storico-paesaggistico, neppure nell’orizzonte visuale. Osservando i ruderi degli alpeggi più antichi ancora visibili sulla montagna di Condove si possono osservare queste precedenti caratteristiche storiche: manto di copertura in lose su struttura in legno e muratura portante in pietra, la quale veniva spesso protetta con intonaci. Anche in questo caso il criterio adottato era quello della sostenibilità economica, a seconda delle esigenze del tempo: pietre recuperate in loco e numerose ore di manodopera a costo basso o nullo, grazie alla prassi dell’autocostruzione. L’uso del legname era ridotto poiché questo andava trasportato in quota dai boschi a valle. Questa analisi sull’architettura locale è stata effettuata mediante l’osservazione sul posto in occasione di un precedente lavoro di censimento della totalità delle borgate e degli alpeggi di Condove. (Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 - Operazione 7.1.1.) Definire quali sono i materiali “tipici” degli alpeggi è estremamente soggettivo, questi variano infatti a seconda del periodo storico di riferimento (ad esempio sino all’inizio del ‘900 la copertura era in lose, ma la lamiera grecata è utilizzata in modo continuativo da quasi un secolo a questa parte). Scegliere quale sia in periodo storico maggiormente meritevole è un opzione altrettanto arbitraria. Certamente l’anima, l’essenza di queste costruzioni non è tanto da ricercare nei materiali, ma nello spirito che ha dettato i principi costruttivi in modo costante nel tempo, uno spirito votato all’efficienza ed al risparmio. Si tratta di costruzioni spoglie, essenziali in grado di resistere alla neve e al vento con volumetrie compatte, prive di ornamenti e votate alla massima economia. Non si tratta di eleganti stalle delfinali, né di chalet di villeggiatura o di costruzioni alpine che hanno contribuito a plasmare l’idea del paesaggio alpino dell’immaginario collettivo. Sono altro. Luoghi destinati ad un lavoro faticoso abitati da gente tenace, ma estremamente povera. Gli alpeggi della bassa valle di Susa stanno alla montagna come la fabbrica sta alla pianura: luoghi di lavoro, essenziali, sobri ed efficienti. |
I lavori pubblici si compongono di diversi fasi progettuali che precedono la realizzazione dei lavori.
Febbraio 2017 Consegna dello studio di fattibilità. Il progetto presentato in questa fase è uno studio di idee utile a valutarne la fattibilità tecnica ed economica e la rispondenza ai criteri del bando di finanziamento previsto dal Piano di Sviluppo Rurale. Ottobre 2017 Il progetto viene giudicato idoneo ai requisiti del bando ed ottiene i punti necessari per far parte dei progetti finanziabili. Può iniziare la seconda fase di progettazione. Marzo 2018 Viene depositato il progetto definitivo. Questo progetto, molto più approfondito, analizza in modo analitico i costi dell’intervento attraverso un computo metrico. Si definiscono i materiali, il sistema costruttivo. Vengono redatti i primi elaborati progettuali contenti calcoli strutturali, calcoli energetici e progettazione impiantistica. Il progetto viene inoltre sottoposto a tutti i pareri autorizzativi preliminari all’esecuzione (parere ASL, parere commissione Paesaggistica…) Primavera - Estate 2018 Il progetto definitivo, dopo il parere favorevole del Comune (già ottenuto a Marzo 2018), deve ricevere l’ultimo parere della Regione Piemonte al fine dell’ottenimento del finanziamento dei fondi previsti dal Piano di Sviluppo Rurale. (La regione ha 180 giorni di tempo per esprimersi) |
Ahora Architettura - arch. Stefano BRUNO
Piazza Martiri della Libertà 1 Almese TO - 10040 - Italia 09876110017 - BRNSFN78H29A518X Iscrizione ordine architetti di Torino 7842 Email : [email protected] |