RISTRUTTURAZIONE DI UNA CASERMA DOGANALE DELL'800 IN VAL FREJUS - BARDONECCHIA
Esempio di architettura ad alta quota non valorizzata che, grazie ad una ristrutturazione, manterrà inalterato il suo carattere storico. Situata presso il sentiero che porta al colle del Frejus (Val Frejus - Bardonecchia) questa caserma edificata a fine '800 aveva la funzione di ricovero per i Carabinieri Reali incaricati a sorvegliare il colle dai contrabbandieri e dai clandestini tra Francia e Italia. Abbandonata durante la smilitarizzazione avvenuta inseguito alla fine della seconda guerra mondiale ora versa in evidente stato di abbandono anche se presenta ancora molti segni della sua vita passata, come gli stemmi del battaglione intonacati all’interno dell’edificio.
Grazie a una fondazione privata questa caserma ha la possibilità di essere recuperata per diventare unatestimonianza architettonica importante sul territorio alpino della nostra storia.
progettazione: 2016
ubicazione: Bardonecchia - Colle del frejus
IDEE
L’edificio presenta nella parte a monte un crollo causato da una bomba, in questa parte si andranno a rimuovere le macerie lasciando a vista la parete crollata per conservare la memoria storica dell'edificio. La forma originale della costruzione verrà suggerita attraverso degli elementi il legno lamellare che ne ripropongono la sagoma e che sostengono il soppalco del piano terra, che in questa porzione si affaccerà sull'esterno. Il parapetto sarà realizzato con cavi mettallici in acciaio pre-ossidato Cor-Ten.
IL PROGETTO
Mantenere la memoria storica dell’edificio è il punto cardine sul quale si è articolato l’intervento che, per volere della committenza, ha come obiettivo arrestare il suo lento disfacimento.
Il fabbricato è costituito da due piani fuori terra, il piano terreno e sottotetto. La struttura portante dell’edificio è costituita da pareti in muratura di pietra portante intonacate. Internamente i solai sono costituiti da una travatura lignea appoggiata sui muri, il solaio è completato da un tavolato con assi in legno. La copertura ha una struttura sempre in legno a capriate con un manto di copertura in tegole in fibre di amianto (realizzata nel periodo pre bellico).
Vi sono problemi strutturali dovuti allo spanciamento dei muri causato dalla spinta del tetto; tali problemi verranno risolti attraverso il mantenimento e consolidamento delle pareti perimetrali e dei muri di spina con il ripristino e il rinforzo delle connessioni tra elementi strutturali. Si manterranno gli elementi lapidei esistenti delle murature, dove questi dovranno essere rimossi o integrati si adopereranno pietre recupereranno dalla porzione di edificio demolita. Si interverrà puntualmente in corrispondenza dei crolli e delle lesioni applicando interventi di scuci e cuci e iniezioni di miscele leganti. La muratura verrà collegata e ammorsata attraverso l’inserimento di tiranti e chiavi. Il cordolo in sommità alla muratura perimetrale sarà con piastre e putrelle metalliche. I solai saranno demoliti e rimossi a causa della loro precarietà strutturale e verranno sostituiti con una struttura analoga in larice massello. Il tetto verrà riproposto sempre a falde e con una struttura lignea a capriate, il manto di copertura sarà in lose di pietra di Luserna
Gli elementi lamellari riprendono le geometrie regolari dell’avamposto riproponendo al visitatore la volumetria originaria oltre che essere la struttura per un nuovo soppalco fruibile dagli escursionisti.